05 Gen I- I «folli in Cristo»
La pietra d’inciampo del Cristianesimo è la follia. Gesù di Nazareth è un sovvertitore di principi, incarnando il ruolo sublime del rivoluzionario conservatore.
Follia è una parola usata da San Paolo per mettere in evidenza che la saggezza di Dio, manifestata soprattutto nella Croce del Signore, oltrepassa e contraddice ogni saggezza puramente umana e a quest’ultima può apparire come insipienza, come follia.
Per comprendere bene bisogna meditare con cura la frase paolina: «La follia di Dio è più sapiente degli uomini e la debolezza di Dio è più forte degli uomini».
Vi sono stati quindi dei credenti che nello spasmodico desiderio d’emulare il Cristo, hanno abbracciato questo confine, finis et limes della loro esistenza.
Fioriscono nella straordinaria esperienza monastica egiziana, attraversano le città bizantine si radicano nell’immortale anima slava, ed è proprio la Rus’ che ne partorisce la sostanza e l’immagine, plasmandone il nome, юродство, jurodstvo, folli di Dio e per Dio, consegnando la figura ad una sublime dignità letteraria.
Sovvertono principi sociali, discendono convenzioni, si fanno ultimi degli ultimi, abbandonando monasteri per trovare il fondo della propria irrequietezza nella plastica adesione alla Parola: «Il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
Proveremo a conoscerli attraverso le loro vite, lo sdoganamento di pratiche insolite e singolari rappresentazioni iconografiche, il radicale messaggio teologico: Giovanni il Calibita,
Simeone il folle, Andrea pazzo per Dio, Nicola di Trani, San Basilio il benedetto, Santa Ksenija di Pietroburgo, Sant’Elena di Arzamas, San Gabriele Urgebadze.
25 febbraio e 10 marzo 2024
16.30h-18h
Sede del corso: piattaforma online
(Istruzioni all’atto di iscrizione)