La recente mostra dedicata a James Tissot al Museo d’Orsay di Parigi (23 giugno – 13 settembre 2020) comporta una sola sala alle creazioni di questo artista dedicate ai soggetti biblici. A differenza di molti quadri conservati in Europa, è il Brooklyn Museum che acquistò la quasi totalità dei numerosissimi acquerelli dipinti sui temi religiosi che Tissot, tornato in Francia dopo la morte della moglie e dopo aver ricevuto una rivelazione alla chiesa di Saint-Sulpice a Parigi, iniziò a dipingere tali soggetti (365 in totale), dopo essersi ampiamente documentato e aver effettuato diversi viaggi in Terra Santa dal 1886, osservando luoghi e nei costumi delle popolazioni dei paesi biblici.
Molti di questi dipinti innovano audacemente nella trattazione di soggetti tradizionali. È il caso di Gesù tra i dottori, episodio riportato dall’evangelista Luca (Lc 2,41-52). All’età di dodici anni, Gesù si recò con i suoi genitori a Gerusalemme per l’annuale pellegrinaggio al Tempio. Maria e Giuseppe lo persero di vista durante il ritorno a Nazareth e lo trovarono solo dopo tre giorni di ansiose ricerche a Gerusalemme, seduto tra dottori stupiti della pertinenza delle sue parole.
Questo argomento fu sovente trattato dall’arte cristiana dalla seconda metà del Medioevo. Di solito la scena è ambientata su uno sfondo maestoso e Gesù è in posizione d’onore, posto al centro del dipinto, spesso su un seggio elevato, dal quale insegna con un’autorità assolutamente non caratteristica per l’età.
Nel quadro di Tissot (22,7 x 16,7 cm), dipinto tra il 1886 e il 1894 e conservato al Brooklyn Museum, è tutto il contrario. La scena si svolge in uno spazio ristretto, bisogna cercare Gesù prima di trovarlo, perché è come inghiottito in un gruppo compatto di almeno una ventina di dottori tutti in piedi, nonostante la loro venerabile età (il sedile imbottito in primo piano a sinistra è vuoto), che presumibilmente lo bombardano di domande e sono affascinati dalla sua saggezza e dalla sua capacità di replica.